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BREVE DIGRESSIONE PERSONALE SUGLI SCITI

 

Data la circostanza favorevole, vorrei aprire una breve parentesi sugli Sciti, cercando di spiegare il motivo per cui sono tanto legata a questo popolo. Confesso che ho passato moltissimi anni senza nemmeno subodorare della loro esistenza, finché un giorno di qualche anno fa, avendo un rapporto davvero molto profondo con il mio Guardiano, durante un Viaggio Lo raggiunsi e Gli chiesi di fornirmi un’informazione che mi sarebbe stata utile per conoscere meglio la Sua storia e quella di Satana. Può sembrare molto stupido e banale, ma per quanto mi riguarda posso dirvi che le informazioni più preziose per il mio Cammino sono state quelle in cui non ho chiesto nulla se non semplicemente di ascoltare. 

Andras più volte mi aveva mostrato luoghi in cui era passato e di Iniziati che anticamente aveva seguito, così accolse la mia richiesta di buon grado e si limitò a mostrarmi delle lettere dorate nel buio. Le vidi comparire una dopo l’altra, in maniera talmente nitida da provare un leggero moto di eccitazione. La parola era “SCYTHIA”. Non conoscendo quel termine non presi troppo sul serio la cosa, mi limitai a trascrivere quelle lettere sul mio Diario e andai a dormire. Il giorno dopo cercai on line la parola dorata e con piacere scoprii che esisteva e che era il termine latino con cui veniva identificata una zona euro-asiatica che in antichità fu abitata dagli Sciti, una popolazione iranica indoeuropea. Di questo popolo non si sa molto e anche in rete le informazioni scarseggiano, così cercai dei testi sull’argomento e scoprii letteralmente un mondo di connessioni con il Culto.

Confesso che sono quasi emozionata a parlarne, come sempre accade quando mi rendo testimone di qualcosa di molto intimo e che ha rappresentato (e rappresenta tuttora) un capitolo importante del mio Cammino. Essendo questa soltanto una Digressione creata all’interno dell’articolo sul Baphomet, non voglio dilungarmi troppo, ma prometto che in futuro tornerò a raccontarvi meglio degli Sciti con un articolo dedicato. Per ora mi limiterò soltanto a dire che nel loro pantheon divino esisteva un Dio perfettamente corrispondente alla peculiarità del mio Guardiano e che la stessa Madre era descritta con le medesime parole con cui Andras descriveva la Signora, (mi riferisco in particolare ad una frase che Egli soleva ripetermi spesso, cantando di Lei, frase che non a caso inserii in seguito nell'Orazione Mater Obscura).

Ancora adesso pensare a ciò mi mette i brividi, perché fa comprendere come le nostre comunicazioni e visioni siano tutt’altro che pazzia, come invece la maggior parte degli Atei è portata a credere (o forse a sperare). Per l’ego di taluni sarebbe sconvolgente accettare che possa esistere davvero qualcosa di superiore agli attuali limiti della scienza umana, ma che piaccia o meno agli scettici, è così e di prove ne ho ricevute molte lungo il Cammino. Il Satanista, nel suo concreto rapporto con il divino, è a tutti gli effetti un nemico per molte categorie umane: la sua natura squisitamente satanica lo rende minaccioso per le dottrine yahwehiane tanto quanto la sua sfrontata confidenza con il Sacro mina fastidiosamente le sicurezze degli Atei. E dietro al loro odio o alla derisione si cela quasi sempre un’inquietudine dell’anima che li porta sovente a regalarci un piccolo pensiero prima di dormire!

Continuando a parlare degli Dei sciti, posso raccontarvi che gli animali sacri di questa Signora e del Dio della guerra (quello che Erodoto chiamava l’Ares scitico) erao il lupo e il corvo, (esattamente come per Andras) e, cosa davvero particolare che non mi sarei mai aspettata, esiste un personaggio nel Ciclo dei Narti che si chiama letteralmente Satana. Precisamente Satana nella lingua scita/osseta, Satanaja in lingua Ubykh e Setenej in lingua Adyghe. Nella tradizione scita, Satana è niente meno che la Madre dei Narti. Avete la vaga idea di come possa essere rimasta davanti a tale scoperta? I Narti erano un popolo mitico di origine divina, una sorta di famiglia di semidei che io personalmente sento di collegare ai Nephilim. Satana è in particolare madre di Soslan, il quale incarna a tutti gli effetti le caratteristiche dell’eroe solare tipico della tradizione indo-ariana.

Se come me volete far tesoro di questo spunto offertomi dal grande Andras, approfondite la cultura scitica, troverete nelle sue tradizioni qualcosa che riguarda da vicino ogni Erede di Satana. La stessa cultura celtica è stato ipotizzato che derivi proprio da quella scitica, data l’enorme mole di parallelismi, soprattutto riguardo alle tradizioni più sinistre ed eroiche. Ci sarebbero davvero molte altre informazioni su questo popolo e il Satanico Culto Originale, informazioni che purtroppo spesso non si trovano sui libri, in particolare su di una specifica forma d’Iniziazione che da tempo ho abbracciato. Tuttavia sento che non è ancora il momento per divulgare certe conoscenze pubblicamente. Mi scuso se per caso nella stesura di questa Digressione io possa aver ecceduto nella dose d’entusiasmo, ma posso assicurarvi che tutto ciò è per me fonte di grande emozione e so che ogni vero Satanide può capire quel che si prova quando il Sentire spirituale si reifica nella concretezza terrena, scovando conferme nella storia.

Voglio chiudere questa parentesi lasciandovi un’ultima informazione che si riallaccia perfettamente al nostro viaggio lungo i sentieri di Baphomet e dell’Iniziazione Oscura, e riguarda la nascita mitica di Soslan. Il Ciclo dei Narti narra che un giorno Satana era al fiume a far il bucato, quando un pastore la vide e ne rimase affascinato a tal punto da sdraiarsi su una pietra e trarne piacere pensando a Lei. Satana lo vide e tempo dopo si recò alla pietra e la sgravò di un bimbo che venne chiamato Soslan. Il bambino crebbe e diventato più grande disse alla madre che non sarebbe mai valso niente se non fosse stato immerso nel latte di lupa dall'artigiano celeste Kurdalægon. L’Artigiano interpellato da Satana fu d'accordo e si mise a scavare la tinozza per immergervi il bambino, ma Syrdon (che nei racconti ha spesso il ruolo di antagonista) lo confuse e la tinozza fu fatta più corta di quattro dita. Quando fu pronta, vennero portati cento sacchi di carbone e Satana mandò il marito Uryzmæg a procurarsi il latte al crocevia dei sette sentieri. Qui l'eroe narto incontrò Silæm, la madre di tutti i cani del mondo, la quale condusse a lui tutte le lupe del bosco, da cui poté mungere il latte necessario. Una volta pronto tutto, Kurdalægon immerse Soslan nella tinozza, che essendo però più corta costrinse il bambino a tenere le ginocchia piegate; ciò lo rese tutto di acciaio ad esclusione delle ginocchia, rimaste di carne.

In questa vicenda è abbastanza evidente la concordanza con altre mitologie indoeuropee, come ad esempio la leggenda ellenica del tallone di Achille o quella indiana di Krishna o persino quella celtica di Cú Chulainn e del germanico Sigfrido. Ma la cosa davvero particolare, e qui poi chiudo, è che Soslan viene immerso da Satana in un liquido sacro dalle proprietà magiche, come accade in altri miti simbolici di natura iniziatica in cui l’eroe viene appunto immerso in acque dal potere divino - battesimo dell'acqua - o per mezzo del fuoco - battesimo dello spirito, concetto ripreso anche dal Cristianesimo. Un esempio è proprio all’interno dei Misteri Eleusini. Secondo Omero, Demetra, durante il suo viaggio sulla Terra alla ricerca della Figlia Persefone, grata per l’accoglienza avuta dal Re Celeo, cominciò ad allevare il principino Demofonte per renderlo immortale, nutrendolo di ambrosia ed esponendolo di notte alla fiamma viva del Fuoco. La Regina Metanira, ignara che quello fosse un rito d’immortalità, avendo visto il figlio esposto al fuoco, interruppe l’operato della Dea e impedì così il completamento della divinizzazione. Esiste anche un mito egiziano in cui ad agire da Iniziatrice è Iside, la quale cerca di rendere immortale un giovane principe ma viene fermata dall’ignara regina. In questi aneddoti sarebbe interessante analizzare la differenza fra Mater biologica e Mater divina, dove la madre terrena è mossa unicamente dall’istinto protettivo verso la prole e tenta così di tutelarne la vita terrena, mentre la madre spirituale, nonostante i metodi duri e pericolosi, lo rende immortale in altri mondi, tutelando dunque la sua essenza divina e perenne.

Soslan è un antico rappresentante del Figlio Iniziato e sua Madre Satana è l’incarnazione primordiale dell’Iniziatrice Occulta. A sua volta Soslan diverrà un narto saggio che dispenserà insegnamenti e si rivelerà anch’Egli Maestro e Iniziatore, in un ciclo infinito volto a tramandare la Tradizione. Importante dire che nel Ciclo dei Narti ogni personaggio è collegato ad una divinità del pantheon, calata però in un contesto mitico e fiabesco al fine di trasmetterne la natura. Satana corrisponderebbe a Tabiti/Argimpasa, la Dea Madre degli Sciti. 

 

 

Jennifer Crepuscolo

Anno MMXX

 

 

 

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