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L'APOCALISSE SECONDO IL SATANISMO

 

 

Se pensiamo all'Apocalisse la nostra mente senza dubbio va subito alla Bibbia. Ma siamo sicuri che Il Libro della Rivelazione sia una verità assoluta e soprattutto originale? In questo articolo mostreremo la relatività delle verità escatologiche, svelando differenti punti di vista sulla fine dei tempi. 

 

La parola Apocalisse deriva dal greco apokàlypsis e significa Rivelazione. Il termine è composto dalla particella negativa apo e il verbo kalyptein, letteralmente “coprire” o altresì “celare”. La particella apo, negativa in quanto elemento di separazione, chiarifica dunque il significato di Apocalisse, nome che come abbiamo detto significa "rivelazione" e che letteralmente potrebbe dunque tradursi come "scoprire", "svelare", rimuovere il velo da qualcosa di occultato al fine di renderlo manifesto. Oggi questa parola ha assunto il significato figurato di “fine del mondo”, in riferimento all'Apocalisse di Giovanni, ultimo Libro del Nuovo Testamento in cui l'apostolo racconta della terribile fine dei giorni. Effettivamente, in qualsiasi religione la rivelazione più importante è proprio quella escatologica. Il termine escatologia deriva anch'esso dal greco, composto da éskhatos  - ultimo - e  loghìa  - discorso, e afferisce al senso ultimo dell'esistenza individuale e collettiva. Nell'escatologia dell'uomo scopre la rivelazione più importante, ossia il suo destino e quello dell'umanità.

Il tema dell'Apocalisse di San Giovanni è abbastanza semplice e presumibilmente noto a tutti: Il Libro racconta dell'apertura di sette sigilli, annunciati da angeli del giudizio muniti di trombe, e il conseguente invio di svariati flagelli, fra cui gli emblematici quattro Cavalieri dell'Apocalisse: la pestilenza, la guerra, la carestia e la morte. Oltre a segni nefasti che presagiscono la fine dei tempi, l'Apocalisse ci parla di una Donna vestita di Sole perseguitata da un grande dragone rosso e al conseguente scontro finale fra forze del bene e forze del male. L'intera vicenda, dai forti toni profetici, è costellata da chiari riferimenti al ruolo nefando di Satana, antagonista per eccellenza, al ritorno del Cristo, contrapposto all'Anticristo, e all'arrivo di una schiera di presunti falsi profeti. In definitiva, la Rivelazione ruota attorno ad una fine dei tempi in cui ogni anima, viva o morta, verrà misurata e giudicata da Dio, nella veste di Gesù Cristo Lor Signore. La maggior parte dei lettori, cresciuti in una società cristiana, sicuramente avrà già sentito parlare di questo libro, testo a tratti molto inquietante e che non lascia dubbi sul destino: il Dio d'Israele trionferà e Satana verrà distrutto miseramente. Ciò che però i lettori forse non sanno è che l'Apocalisse di San Giovanni non è che una delle verità escatologiche più recenti. Nonostante essa venga presentata - come del resto l'intera dottrina Giudeo-Cristiana - come una verità assoluta ed indiscutibile, esistono molte altre tradizioni ben più antiche che hanno parlato dell'Apocalisse, presentando numerosi punti in comune con quella Cristiana ed anche elementi differenti.

Il concetto di un giudizio divino che delibererà sulla sorte delle anime lo ritroviamo ad esempio anche nello Zoroastrismo e nella Psicostasia Egizia, in particolare le somiglianze fra l'escatologia Cristiana e quella Zoroastriana sono significative. Nell'avesta troviamo infatti Frashokereti, termine relativo all'Apocalisse dello Zoroastrismo, dove le forze del bene, incarnato dal Dio Ahura Mazdā, si scontrano con quelle del male. Il Saoshyant - messia zoroastriano - farà poi risorgere tutti i morti e da ciò ne conseguirà il giudizio universale. Ogni uomo sarà messo alla prova e ciò determinerà la sua salvezza o la sua condanna. Presso gli Egizi troviamo poi come preannunciato la celeberrima Psicostasia, nota come “pesatura delle anime”. Nel Libro dei Morti leggiamo che durante questo rituale ultraterreno, l'individuo viene condotto dal dio Anubi nel tribunale divino e lì il suo cuore veniva pesato sulla bilancia di Maat, dea della Giustizia. Come contrappeso al cuore veniva posta proprio la piuma della dea, ad indicare che Ella fosse nei fatti misura stessa della legge naturale e divina. Il cuore rappresentava l'anima dell'individuo ed esso doveva pesare non più della piuma di Maat, elemento che mi ha sempre fatto pensare al valore che gli Egizi conferivano al concetto di “leggerezza”, inteso come il non farsi appesantire da tutti quei condizionamenti interiori ed esteriori, rei di corrompere la nostra natura primeva. Durante questa pesatura il dio Thot, saggio Scriba divino, memoria storica di Dei e uomini, registrava ogni cosa, ed infine il dio Osiride decretava la sentenza: nel caso in cui l'anima si fosse rivelata maa-kheru , ossia “giusta di voce" o "giustificata", allora avrebbe potuto accedere agli Aaru, i Campi Giunchi, sede dei defunti, altrimenti sarebbe invece finita distrutta nelle fauci della dea Ammit, "colei che divora ".

Nell'Induismo troviamo un'ulteriore escatologia, essa è connessa a dei cicli temporali detti kalpa e della durata di miliardi di anni, una loro volta suddivisi in periodi di milioni di anni, detti chatur yuga e anch'essi contraddistinti da diversi yuga di durata inferiore. L'era corrispondente all'Apocalisse è detta Kali Yuga e coincide con la fine dei tempi che, secondo gli Induisti, precede sempre un nuovo ciclo. Nel Vishnu Purana possiamo leggere come nel Kali Yuga l'umanità precipiterà nel caos, trovandosi a vivere in un'epoca di corruzione e di perdita di ogni valore. Anche nell'Induismo appare poi la figura messianica del Salvatore, Kalki, incarnazione del Dio Vishnu che arrivando su un cavallo bianco radunerà un esercito di anime pure per combattere il male nel mondo. L'idea della realtà suddivisa in cicli palingenetici di creazione e distruzione la ritroviamo inoltre presso i popoli amerindi, in particolare fra i Maya,  i quali avevano profetizzato diversi fini del mondo e le conseguenti rinascite. Nel Buddismo troviamo annunciata la venuta di un nuovo Buddha chiamato Maitreya, descritto come un grande illuminato destinato a guidare l'umanità fuori dal buio della perversione in cui si sarebbe trovata alla fine dei tempi. Nella religione norrena possiamo invece incontrare il Ragnarok, equivalente dell'Apocalisse cristiana. Anche qui abbiamo Dei che suonano corni di guerra - così come gli angeli suonano le trombe del Nuovo Testamento - e l'essere umano in attesa di giudizio che attraversa un ponte, elemento per altro presente anche nello Zoroastrismo. Per i Norreni il Ragnarok segna la fine dei tempi e vedrà il Dio Odino combattere contro le forze del male, insieme a tutti gli altri Dei ed eroi del Valhalla. Nel Ragnarok scopriamo di grandi catastrofi, di inverni interminabili e cataclismi che includono anche la scomparsa del sole per mano di un lupo. Il lupo che divora il sole - quest'ultimo nella religione norrena corrispondente alla Dea Sol - potrebbe rappresentare un parallelo con la Donna vestita di Sole perseguitata dal grande drago rosso. Cosa simile accade in Egitto dove troviamo la dea Iside e il figlio Horus, dio solare, dove il serpente/drago Apophis cerca di divorare il sole. 

Fra le rivelazioni escatologiche più particolari troviamo poi quella della Donna Bisonte Bianco, legata ad una leggenda dei Nativi Americani . Gli indiani d'America, un popolo puro, sano, connesso alla natura e ai segreti della terra, un popolo semplice che proprio grazie a quella semplicità ha sempre saputo vedere la verità filtrata dalle corruzioni. La leggenda narra di quando migliaia di anni fa discese fra i Lakota - tribù nativa - una bellissima donna dalla pelle candida, avvolta da una nebbia di luce e accompagnata da un bisonte bianco. Essi la chiamarono Wokan, termine che significa "donna santa" o "donna divina". Due giovani guerrieri si erano allontanati dall'accampamento per andare a caccia, ma era un periodo duro fatto di guerre fra tribù e carestia, un'età in cui vigeva solo odio fra gli uomini, stanchezza e sfiducia. Uno dei due guerrieri scorse d'improvviso la figura femminile stagliarsi all'orizzonte e rapito dalla sua bellezza cercò di possederla, ma una nube scura si formò nel cielo e lo fulminò all'istante, carbonizzandolo. L'altro uomo Lakota, cogliendo l'indubbia sacralità della donna, si inchinò dinnanzi a lei, la quale gli accarezzò il viso e si fece condurre al suo accampamento. La donna fu accolta con gioia da tutta la tribù e insegnò loro sapienze segrete riguardo a piante, stelle ed animali, diede loro istruzioni su come eseguire riti e canti sacri, infine fece loro dono del prezioso Calumet della Pace, una pipa sacra da fumare per celebrare i Numi, la Terra e l'unione fra gli uomini giusti. I Lakota appresero ogni insegnamento della Donna Bisonte Bianco ea loro volta trasmisero quella saggezza anche alle altre tribù e tutti ritrovarono l'amore perduto verso l'armonia spirituale intrinseca nella natura. Un giorno però la sacra Wokan dovette andare via e lasciò i Lakota con una frase che tutt'oggi riempie gli amerindi di speranza: “Toksha ake wacinyanktin ktelo” - “Io Ritornerò”. Dopo che la Donna scomparve, migliaia di bisonti neri cominciarono ad abbondare sulla terra ei Nativi non soffrirono mai più il freddo né la fame. Ancora oggi quando nasce un bisonte bianco i pochi Nativi Americani superstiti gioiscono e interpretano il raro evento come un presagio favorevole della fine dell'attuale ciclo e l'inizio di una nuova era di pace, segnata dal ritorno della Sacra Donna.

Per i Nativi la fine del mondo era preannunciata da un'epoca marcia, dove "lunghi fiumi di roccia" e "serpenti di acciaio", era invaso le verdi terre, un'epoca dove l'uomo non avrebbe più saputo ascoltare la natura e vivere in armonia con essa. È abbastanza intuibile che i fiumi di roccia ei serpenti di acciaio siano riferimenti alle reti stradali e ferroviarie. Di lì a poco tutto si sarebbe tristemente avverato, dato che i Cristiani provenienti dal Vecchio Mondo giunsero per colonizzare le Americhe, distruggendo la natura tanto amata dai Nativi per costruire le proprie strade e città. Oggi della religione dei popoli precolombiani non resta niente e le nuove generazioni sono state tutte convertite al Cristianesimo. Restano strascichi del Vecchio Culto in tradizioni come quella della Santa Morte, tradizione tuttora molto sentita in Messico ma tragicamente deturpata dalle influenze dei coloni cristiani. E per quel che concerne i popoli nativi del Nord America, i pochi rimasti si dividono fra coloro che sono integrati nella nuova società statunitense e quelli che invece hanno preferito restare con orgoglio ancorati alle proprie radici, finendo a vivere nelle riserve. I Nativi Americani sono il popolo che ha subito il peggior olocausto che la storia ricordi e credo sarebbe giusto rendere maggiori onori a questa gente, oggi decisamente poco influente e dunque fin troppo spesso dimenticata.

Che cosa è l'Apocalisse dunque? E quando arriverà la fine dei tempi? Sinceramente ritengo che, nonostante il Cristianesimo assolutizzi la propria versione escatologica, l'Apocalisse sia qualcosa di molto soggettivo. Basterebbe pensare appunto ai nostri amici Nativi Americani per capire che per loro, ad esempio, la fine dei tempi è già cominciata molto tempo fa, quando uomini muniti di Bibbia e fucile misero piede in una terra che gli indigeni nemmeno osavano rivendicare come loro, dato che gli Indiani d'America hanno sempre detto di “essere loro ad appartenere alla terra”. Se osserviamo dunque la realtà dagli occhi di un Nativo, chi è davvero il bene e chi il male? Nella loro Apocalisse il male sono quei Cristiani che hanno deciso di invadere e distruggere e lo stesso potrebbero dire Maya, Inca, Aztechi, così come tutti gli Africani strappati dalla loro terra e dai propri Dei per essere ridotti in schiavitù nel Nuovo Mondo. E se guardiamo ai più antichi Pagani? La loro Apocalisse è compiuta già da millenni e la loro “Grande Bestia” proveniva dal deserto israelita, distruggendo intere civiltà .

Forse data la natura spirituale di chi sta scrivendo questo scritto, qualcuno si domanderà nello specifico cosa sia l'Apocalisse per i Satanisti. A differenza degli Abramitici noi non amiamo troppo riempire il nostro credo di moniti profetici. Il Cristianesimo ha un certo debole verso le macabre visioni apocalittiche, ama immaginare un inferno in cui chiunque non si pieghi ai suoi dettami possa soffrire e perire dolorosamente, noi Satanisti invece crediamo che ogni cosa funzioni poiché animata dai suoi cicli, un eterno susseguirsi di buio e luce, inizio e fine, senza interruzione e oltre ogni accezione moralistica. Per noi le tenebre non sono il male ma parte della natura e anche ogni fine ha la sua funzione esattamente come ogni inizio. L'Apocalisse dunque, per quanto dolorosa e spaventosa, non rappresenta per noi necessariamente un male, ma solo una demolizione necessaria alla ricostruzione. Il Satanista è incline a concepire la vita stessa come un'Iniziazione, ogni evento è pertanto finalizzato a educare e potenziare il nostro spirito. Crediamo fortemente in una via eroica in cui innalzare noi stessi verso un Sentire più alto e la storia ci insegna che non esisterebbe eroe senza il suo drago. L'eroe, per determinarsi tale, ha bisogno della sfida, ha bisogno dell'ostacolo, ha bisogno del suo male per potersi esprimere nel bene, ha bisogno del buio per poter scoprire la sua luce. E questo concetto di Apocalisse individuale, paragonabile ad una morte iniziatica facente parte di un potente processo alchemico, può essere esteso anche alla collettività, permettendo non solo al singolo di mettersi alla prova ma anche alla sua gente, al fine di crescere oltre che come un "Io" anche come un "noi".

Per concludere, potremmo dire che ogni religione del mondo ha avuto e ha tuttora una sua personale escatologia. Ogni lettore di buon senso potrà dunque facilmente intuire che il concetto di Apocalisse non può essere assolutizzato e che il Libro della Rivelazione neotestamentaria è solo una delle tante possibili versioni. Basti pensare che all'interno delle stesse religioni abramitiche non esiste una visione comune della fine dei tempi, dato che il Cristianesimo identifica Gesù di Nazareth come il Messia e ne attende la Seconda Venuta, mentre nell'Ebraismo il Messia non è ancora giunto sulla Terra e quando verrà dato ad Israele potere su tutto il mondo. Ogni popolo attende l'arrivo di un qualche salvatore e ogni popolo crede che egli o ella sarà proprio il suo dio.Per i Cristiani è Gesù, per gli Ebrei il Re dei Giudei, per gli Zoroastriani Ahura Mazdā, per i Buddisti Maitreya, per gli Indù Kalki, per i Nativi Americani la Donna Bufalo Bianco. E per i Satanisti? Per i Satanisti il ​​Dio dell'Anima ritorna ogni giorno per mezzo dei suoi stessi figli. Fintanto che il sangue di Satana permane su questa terra il cosiddetto “anticristo” sarà qui. Per noi è del tutto credibile che un'Anima Antica di origine divina possa discendere nella carne, ma consideriamo altrettanto vero che ogni Satanide che proviene dal Dio sia a tutti gli effetti una parte di Satana in Terra. Satana ritorna ogni volta che un Satanista rinasce.

Se ogni religione crede che l'eroe messianico sia il proprio Dio, chi ha dunque davvero ragione? Non mi interessa negare queste verità, perché forse ognuna di loro contiene del vero, persino quella cristiana. Tuttavia ad essere spesso fallace è l'interpretazione, il dare per scontata ad esempio l'identità della Donna vestita di Sole, dell'Anticristo o del Dragone, nonché il concepire il messaggio soltanto in modo esteriore, ignorando quello più intimo ed iniziatico. Nel Satanismo Originale  crediamo in un Culto delle Origini dove un'antica storia si è compiuta e che in seguito ogni tradizione locale si sia formulata sulla base di questi Misteri primordiali. Un Nume è disceso nella carne e ha dato conoscenze all'uomo, dopo è trapassato e ha promesso il Suo ritorno. Da ciò ogni popolo ha attinto e alterato, a volte avvicinandosi alla verità originale, altre volte deformandola orrendamente. Ognuno crede di conoscere la vera identità di questa figura messianica ma sono più che sicura che i più non la riconoscerebbero nemmeno qualora se la trovassero davanti. Anzi, come già è accaduto, in molti la mortificherebbero, giudicando e condannando, senza sapere che facendo così determinate in verità condannato se stessi. Ogni popolo crede che sarà il proprio Dio chi giungerà alla fine dei tempi per giudicare le anime, ognuno con l'illusione - per non dire presunzione - di essere indiscutibilmente fra quelli che verranno salvati. A tal proposito, nel Satanismo non crediamo che un Dio possa salvare la nostra anima, bensì che gli Dei possono semmai mostrarci una via sapienziale utile a salvarci da soli. Non occorre attendere un'ipotetica fine dei tempi per decretare la propria salvezza o condanna, perché ciò invero accade ogni giorno. Il cuore dell'uomo è pesato dai Numi in ogni momento e la Psicostasia finale sarà soltanto una conseguenza naturale delle nostre scelte. L'Apocalisse, secondo un'ottica prettamente satanica, è dunque osservata come un Giudizio che in verità va oltre il concetto stesso di giudizio e che sarebbe più corretto interpretare come un'accettazione consapevole. Un'accettazione però mai passiva, bensì semmai animata da un totale spirito di auto-responsabilità e coscienza. Il Satanista non segue una morale dottrinale ma un'etica naturale che porta a vivere nella libertà e di conseguenza nella responsabilità. Il Satanista agisce secondo la sua natura e con orgoglio e onore affronta ogni nigredo, ogni ecdisi, per rinascerne forte e riedificato. Se invece dovessimo osservare l'Apocalisse da un punto di vista esteriore, ugualmente potrei affermare che essa potrebbe rivelarsi l'ordalia di cui l'umanità ha bisogno, non tanto per punire quanto casomai per insegnare, per offrire una possibilità di evoluzione. La gente teme le tenebre ma non comprende che spesso, se pure, le tenebre possono essere un dono. Nulla risana l'anima più di un abisso pulito.  

In definitiva, l'Apocalisse può assumere tante forme, tante quante gli occhi di chi guarda, e chi oggi parla con tanta foga di Armageddon, dando per scontato di essere salvato rispetto a tutti gli altri peccatori, forse un giorno potrebbe avere davvero un brusco risveglio. Possa dunque augurarsi ogni pio uomo timorato dal Dio d'Israele di trovarsi un Giorno realmente di fronte al suo Signore Yahweh, perché se assisa su quel Trono ci deve essere invece, che so, la Donna Bisonte Bianco, forse le cose potrebbero per lui una piega decisamente differente…

 


Jennifer Crepuscolo

Anno MMXXI

 

 

 

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