DEFINIRSI SATANISTI
Il  Senso Primo del Definirsi

 

 

 

In questi anni di attività nel Culto e più genericamente nel mondo esoterico, ho conosciuto davvero tantissime persone, alcune sulla mia stessa lunghezza d’onda ed altre molto diverse da me. Se c’è però una cosa che mi son sempre sentita contestare è la mia sfacciata fierezza nel DEFINIRMI. Chiunque mi conosce sa bene che non ho mai avuto problema nel definirmi Satanista e non di rado mi capita di interagire con gli altri chiedendo apertamente: “Tu che cosa sei?”. Ebbene posso dire che “incomprensibilmente” questa semplice domanda spesso smuove nel mio interlocutore uno strano fastidio, un vago stordimento che talvolta  nemmeno lui sa comprendere fino in fondo. Ed io non posso certo esimermi dall’ammettere che la mia domanda è in parte provocatoria. Sta di fatto che la maggioranza delle persone, di fronte ad una domanda diretta che pretende in qualche modo di definirle, si rivela il più delle volte avversa all’idea stessa di DEFINIZIONE. E in certo senso non posso dargli torto. Per restare in tema con l’articolo, possiamo infatti scoprire come la parola Definizione tragga la sua origine dal latino De-Finire, altresì traducibile con “circoscrivere”, “limitare”, e analizzando ancora più a fondo questa etimo troviamo che De-Finire indica letteralmente il “porre fine”, “terminare”, da cui deriva anche il diretto sinonimo DETERMINARE, il quale possiede la stessa etimo di Definire, ossia De-Terminus, “porre fine”, “porre limite”, e più specificatamente: “circoscrivere  chicchessia medianti linee e segni distintivi, posti effettivamente o idealmente, i quali gli servono come termine”.

Non ho dubbi che un’etimologia simile possa far storcere il naso ad ogni spirito libero, il quale tenderà senza dubbio a vedere dunque il concetto di Definizione come appunto un muro, un limite, una prigione rea d’ingabbiare la sua Natura. E pur scommettendo che la maggior parte delle persone ostili al definirsi non abbia mai indagato prima sull’origine della parola stessa, i motivi che inducono questo rifiuto permangono comunque gli stessi. Le frasi che più spesso mi sento dire sono infatti, “io non voglio etichette”, “io non voglio limiti a ciò che sono”, “io non voglio confini”. Su questo niente da ridire, di fronte a questa prospettiva il termine Definizione non può che inorridire, me compresa. Tuttavia, pur rispettando le singole opinioni, mi sento di offrire al lettore un altro punto di vista, quello che nei fatti porta le persone come a scegliere senza riserve di Definirsi qualcosa. Abbiamo appena scoperto che l’ etimologia di Definire sta ad indicare il circoscrivere, il porre un termine, e che fra i suoi sinonimi etimologici spicca Determinare e, aggiungo ora, DECIDERE. Decidere deriva, infatti, dal latino De-Cidere, ovvero “tagliare via”, “mozzare”, “estirpare”. Ed è proprio davanti a queste considerazioni che il significato di Definire assume un’accezione tutt’altro che negativa. La reale radice di De-Finire è infatti  “porre un limite”, ma non a ME, quanto più che altro a qualcosa di esterno ed estraneo. Il “porre un confine” di De-Finire non è inteso come un “circoscrivere” la nostra natura entro dei limiti, bensì semmai “tagliare fuori” nature a noi estranee ree di danneggiarci.

 

Il “porre un confine” , “il limite” di Definire non nasce per segregare noi stessi quanto piuttosto per proteggerci da elementi esterni che potrebbero corrompere e snaturare. Definire non è quindi per me qualcosa di negativo e castrante, ma la semplice volontà di auto determinarsi, di segnare un confine fra ciò che siamo e ciò che non siamo, proteggendo l’integrità della nostra atavica essenza.

 

Definire, Determinare, Stabilire, Decidere, Scegliere! Tutti termini che indicano chiaramente la Volontà di Essere ciò che siamo senza sconti e mezze misure, la Volontà di accettare ciò che siamo senza permettere a niente e nessuno di disorientarci, la Volontà che semplicemente si traduce in Azione e che non si disperde nei meandri ingannevoli di un’omologazione assassina. Definirsi è a tutti gli effetti la manifestazione della Scelta e curiosamente l’etimologia di SCEGLIERE calza a pennello più di quanto potreste immaginare. Scegliere deriva infatti dal latino Ex-Eligere, ossia letteralmente: “Separare la parte migliore di una cosa dalla peggiore, quindi eleggere ciò che par meglio”.  Ecco quindi che qui torniamo al senso più puro di Definirsi, nient’altro che scegliere ciò che è meglio per noi poiché più in linea con la nostra natura, circoscrivere ciò che siamo non per costruire una gabbia in cui rinchiuderci ma per costruire uno scudo con cui proteggerci.

Oggi viviamo in una società che fa di tutto per convincerci che noi non esistiamo. Siamo tristemente assoggettati ad un sistema oclocratico fondato sull’acquisizione di consensi e nessuno ha più il coraggio di contrastare i pregiudizi del buonismo imperante. È in atto una sorta di ipnosi collettiva che ci sta facendo affogare nella demagogia più becera, schiavi di un sistema politico e religioso che demonizza ogni voce fuori dal coro e che in nome di un fantomatico “bene” istiga la massa a sbranare chiunque si riveli scomodo. Ecco quindi che un sistema tiranno che ambisce a farci perdere memoria ed identità al fine di controllarci, insinuerà nella mente della massa che ogni forma di Definizione è male. Approdano così in ogni ambito della nostra vita dei prontissimi deviatori culturali, in prima fila per disseminare trappole sul nostro cammino e distruggere definitivamente la possibilità di farci giungere ad una verità autentica e senza filtri.Un individuo senza radici, senza memoria, senza identità, è un individuo facile da controllare. Se vieni svuotato di tutto ciò che sei sarai certamente più facile da riempire con tutto ciò che altri vogliono che tu sia. Ogni grande popolo è stato distrutto davvero solo quando si è potuto cancellarne la memoria! Ogni volta che qualcosa deve essere ucciso va semplicemente dimenticato. Ecco perché oggi l’IDENTITA’ fa così paura. Identità significa infatti ricordare, significa onorare la propria terra, la propria tradizione, i propria avi, i propri veri Dei, la propria origine. Identità significa conoscere la propria Natura e pertanto avere il coraggio di Definirsi. Oggi vogliono farci credere che non esistiamo, che non esiste il concetto di identità, che non esiste il sesso, che non esiste la razza, che non esiste il senso di appartenenza al proprio sangue, alla terra, alla propria Famiglia Spirituale. Oggi vogliono farci credere che tutti possiamo essere tutto e così siamo così confusi che finiamo per non essere NIENTE.

Vedo una marea di ragazzini totalmente disorientati, incapaci di capire chi davvero sono e cercandosi quasi per moda nelle nature a loro più estranee, forzandosi di essere qualcosa che non possono essere e generando così dentro se stessi soltanto disagio e squilibri. E per quanto la mente possa farsi convincere da queste assurde filosofie “progressiste”, l’anima dentro si ammala e impazzisce. Vi basterebbe guardarvi attorno per notare come l’essere umano per sua stessa natura ricerchi con tutte le sue forze un’Identità, un gruppo di appartenenza che gli permetta di definire se stesso. Per quanto infatti il sistema faccia di tutto per privarci di ogni identificazione nazionale, razziale, sessuale o religiosa, l’anima in qualche modo la ricerca e non potendolo fare nei modi a lei più naturali, ossia seguendo semplicemente la terra, il sangue e lo spirito, la ricostruisce aggregandosi in comunità basate su valori fittizi, come l’abbigliamento, la musica, lo sport, l’alimentazione, e chi più ne ha più ne metta. Da ciò possiamo evincere che lo spirito identitario è insito nell’essere umano, una condizione naturale che, qualora venisse in qualche modo soppressa, si ricreerà comunque in nuove forme.

Concludo dunque questa digressione definendomi fieramente Satanista, fiera di affermare la mia natura spirituale senza troppi astrattismi, orgogliosa di accettare ciò che sono, consapevole della mia origine e aspirando ad essere come il grande Dio da cui provengo. Tengo però a precisare che Definirsi non significa cristallizzarsi in un ruolo, non significa vestire dogmaticamente una parte, ciò che io intendo per Definirsi è da circoscriversi unicamente entro i confini di una natura genuina, un’essenza ancestrale, istintiva, spontanea, la parte di noi più pura e incontaminata, quella base innata su cui poi andremo a costruire la nostra personalità e la conseguente scala di valori. È per questo che non posso sentirmi ingabbiata nella Definizione di Satanista, perché non m’impongo nessun ruolo, mi limito semplicemente a vivere la mia natura e per me questa è l’unica vera Libertà degna di tal nome. State molto attenti a chi nel nome della Libertà cerca di creare in voi sempre più dubbi e confusione, lo scopo di un certo potere è quello di disorientarci, cercano di sedurci continuamente promettendo una “libertà” che in vero ci sta rendendo schiavi. Sappiate distinguere la vera Libertà dal moderno Liberalismo”, è stata creata solo per confonderci, indebolirci, degradarci, controllarci, facendoci lentamente sprofondare in un caos fine a se stesso, un caos malsano che non ha niente a che vedere con la visione romantica del Caos creativo.

Forse qualcuno potrebbe vedere la mia visione a tratti troppo dualistica, troppo separatrice, come se volessi dividere una certa natura da un’altra nemica. E purtroppo è proprio così. So bene che a qualcuno non piace il termine nemico, fra le varie degenerazioni del volgare populismo vi è anche questa insopportabile tendenza ad esasperare il concetto di “pace”, rendendo la gente sempre più debole e anestetizzata, una manica di drogati di buonismo e ipocrisia, salvo poi scannare chiunque abbia la dignità di pensarla diversamente. Ma aldilà dei bei sogni di chi ci vorrebbe far credere che siamo tutti fratelli che danzano in cerchio per mano sulle note deprimenti di “We are the world, we are the children”, la realtà è un’altra. Gli esseri umani non sono tutti uguali ed alcune nature sono incompatibili fra loro. E per quanto mi riguarda una natura a me estranea che invade la mia terra per strappare le mie radici e innestare la sua pianta velenosa, è un Nemico. Chi viene nella mia Casa per uccidere i miei avi, distruggere le mie tradizioni, insultare i miei Dei, indottrinare i miei fratelli ed i miei figli rendendoli sempre più vuoti, deboli e corrotti, è un Nemico. Chi sta bene attento nel corso dei millenni a mantenere salda la propria tradizione fittizia, fondata unicamente su ciò che ha sottratto ai miei avi, e continua a prendere da noi senza dare, facendo di tutto per farci perdere la Memoria, è un Nemico. Quindi chi vive nel puro astrattismo può anche dirmi che la mia è una visione “dualistica” ma per me invece è semplicemente REALTA’.

La vita non è una fiaba, ciò che considero per ovvie ragioni un nemico non è un archetipo, non è un simbolo, tanto meno lo sono io. Qui si sta parlando d una storia reale, che si è compiuta e si compie ancora ogni giorno sotto i nostri occhi. Ognuno è libero di agire secondo il proprio sentire e vedere fin quanto i suoi occhi sono disposti a vedere, ma io non posso fare a meno di avvertire reale la minaccia di un nemico che come un cancro ha lentamente ucciso un’Epoca Dorata che forse non tornerà mai più. E per me l’unica vera arma contro questo nemico non è la violenza, non è l’odio, l’arma in cui credo non sta nel distruggere il nemico, bensì nella costruzione (o meglio restaurazione) di ciò che siamo. Restaurare le nostre tradizioni, la nostra famiglia, recuperare le nostre radici, credere nella nostra Identità, rispettarla e onorarla. La Memoria è Forza. Definirsi non è un rinchiudersi in noi stessi ma un proteggerci da chi da sempre cerca di insinuarsi fra noi per distruggerci dall’interno. E anche se lo avete dimenticato lo hanno fatto e ancora lo stanno facendo! E chiunque nega a se stesso questa verità, senza agire per difendersi, è loro complice. E se proprio devo essere schifosamente sincera credo di rispettare di più il nemico invasore che se non altro vive secondo la sua natura, rispetto a chi invece la sua l’ha rinnegata e dimenticata. Definirsi è rafforzare se stessi ma avere un’identità non significa chiudersi all’esterno, amare ciò che siamo e riconoscerlo non significa odiare chi è diverso da noi. Anzi, ritengo che un individuo consapevole della sua identità saprà godere ancora di più dello scambio e del confronto, arricchendo se stesso di esperienze e realtà diverse ma avendo abbastanza personalità da non permettere a nature sleali di corromperlo o indottrinarlo secondo propria convenienza. Chi ha un’identità è meno plagiabile, per questo il sistema in mano al nemico cerca di imbonirci filosofie uniformanti.

Mi definisco Satanista perché il sentiero che percorro porta alla consapevolezza e la prima cosa che distingue un profano da un iniziato è la conoscenza di sé stesso. Ed io mi riconosco nella natura che sono, nell’etica innata che vive nel mio sangue e in quello dei miei avi e in quello del mio Progenitore Ancestrale. Mi definisco Satanista perché così come esiste il popolo di Yahweh esiste anche il popolo di Satana. Io mi Definisco perché sono fieramente un’Eretica. E per concludere restando in tema, vi riporto testualmente l’etimologia di ERETICO: “dal greco Hairetikòs, Colui che Sceglie”. E Scegliere onestamente di seguire la mia vera natura è per me la più alta e nobile forma di Libertà.

 

 

Jennifer Crepuscolo

Anno MMXVII

 

 

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